venerdì 18 novembre 2016

Pilot

Non avrei mai pensato che sarei arrivata all'eta di 34 anni e di pensare: "ops ho sbagliato tutto".
Gli anni dell'università passati a correre e correre per arrivare, per prima, chissà dove.
Senza fermarmi un secondo a pensare: "che cosa voglio? Che cosa desidero?".
Mi interessava solo non perdere tempo, non sprecare gli anni.
Ho scelto scienze della comunicazione perchè ero stufa di studiare materie classiche, come greco, latino, letteratura italiana. Ero stanca, gli anni del liceo erano stati faticosi.
Volevo fare qualcosa di concreto, che mi permettesse di trovare un lavoro "figo". Scegliere lettere moderne sarebbe stata una banalità, magari per poi finire a fare l'insegnante.
Poi a un certo punto ho iniziato a vergognarmi a dire che facevo scienze della comunicazione. Alcuni iniziavano a chiamarla "scienze delle merendine". Allora, senza chiedermi se fosse quello che desideravo, quello che volevo nel profondo, sono passata alla laurea specialistica in relazioni internazionali. Il passaggio più rapido e indiolore che permetteva di recuperare più crediti ed esami. E tempo.
Il tempo soprattutto non andava mai sprecato. 
Per come mi conosco adesso, penso che sarei stata brava come insegnante. Che mi sarebbe piaciuto.
A diciotto anni non si sa niente della vita. Non si sa niente di se stessi.
Alcuni hanno le idee chiare, hanno da sempre voluto fare il medico, l'avvocato, il cuoco. E vanno dritti per la loro strada.
Li ho sempre invidiati, io non mai saputo che cosa volevo fare da grande.
E anche adesso brancolo nel buio.